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Dopo Kyoto un’ampia legislazione europea (direttiva 2002/91/CE), nazionale (D.L. 192/05 e 311706) e regionale (legge 98/07) ha favorito lo sviluppo di una maggiore consapevolezza verso i problemi di inquinamento dell’atmosfera, risparmio energetico e quindi alla qualità dell’isolamento termico degli edifici. In questo contesto, il settore italiano dell’edilizia ha finalmente intrapreso il percorso dell’ammodernamento nell’applicazione di prodotti e soluzioni per l’isolamento. Le soluzioni per l’isolamento termico sono diverse sia perché diversi sono i campi di applicazione, sia perché diversi sono i contesti in cui si opera. Non esiste la soluzione standard per ogni occasione, ma insieme al tecnico o progettista incaricato della definizione del sistema d’isolamento, è necessario individuare la soluzione adeguata sempre tenendo conto degli aspetti economici Un breve e non esaustivo elenco di possibili interventi sull’involucro dell’edificio sono i seguenti: l’isolamento a cappotto dall’esterno o dall’interno, l’insufflaggio nell’intercapedine, le facciate ventilate, l’isolamento di coperture piane o a falda in intradosso o in estradosso, isolamento di piani piloty, ecc….
Il cappotto interno, consiste nell’applicazione mediante incollaggio di pannelli composti (isolante e cartongesso) sulla faccia interna delle pareti di tamponamento. Questa tecnica non corregge i ponti termici e non consente di mantenere le pareti a temperatura controllata; inoltre riduce gli spazi abitabili. Chiaramente è il sistema adottato nell’ipotesi in cui non sia possibile attuare il cappotto in esterno. La prestazione finale dell’involucro va calcolata in funzione delle caratteristiche dei materiali impiegati e dei dati dimensionali degli stessi.
Il cappotto esterno è la soluzione più efficace per isolare bene un edificio; viene realizzato con l’applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna delle pareti dell’edificio, così da correggere i ponti termici e ridurre gli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide e notevoli della temperatura esterna. La prestazione del rivestimento è in funzione del materiale impiegato e degli spessori adottati negli strati funzionali.
L'isolante ad insufflaggio nell’intercapedine, consiste nell’insufflare “fiocchi” di prodotti isolanti (lana roccia, fibre di cellulosa) all’interno dell’intercapedine dei muri perimetrali. Questa applicazione non corregge i ponti termici ed è permessa esclusivamente se effettivamente esiste l’intercapedine. Inoltre si tratta di una soluzione che richiede l’attenta verifica delle comunicazioni che possono esistere tra intercapedine e spazi interni, in modo che non esistano vie di uscita per l’isolante insufflato.Le prestazioni della parete così modificata, vanno calcolate in funzione delle caratteristiche del materiale isolante insufflato ed in funzione della caratteristiche dimensionali dell’intercapedine.
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